Francesco lavora in una importantissima multinazionale. Egli è un ricercatore di mercato. Francesco deve tutta la sua carriera a Roberto, il direttore dell’area in cui lavora. Roberto ha sempre apprezzato la competenza e la dedizione al lavoro di Francesco, anche pubblicamente. Un anno e mezzo fa Roberto è andato in pensione ed è stato sostituito da un nuovo direttore, Giancarlo. Il nuovo direttore è una persona dal carattere molto difficile: è sempre critico sul lavoro dei suoi collaboratori. Spesso tratta male le persone, cercando continuamente di suscitare in loro un profondo senso di colpa, per quelle che, secondo lui, sono le mancanze del personale messo a sua disposizione. Giancarlo passa le giornate con i vari collaboratori riprendendoli continuamente, in modo brusco, per una infinita serie di motivi. Spesso si sente Giancarlo dire la seguente frase: “Se vi potessi licenziare tutti ed assumere delle persone nuove, finalmente il rendimento di questa direzione sarebbe positivo!”
Francesco è completamente devastato da questa situazione.
Ha perso completamente la fiducia in sé e le sue prestazioni professionali, una volta eccezionali, in quantità e qualità sono ormai mediocri. La sua posizione di lavoro è ormai traballante.
Si rivolge a me per un intervento di Coaching.
Parliamo a lungo della sua situazione lavorativa e la sua richiesta è quella di aiutarlo a cambiare lavoro.
Io accetto l’incarico, ma gli dico che prima di cambiare lavoro deve trovare un modo di affrontare questi rapporti difficili con i colleghi e con i capi.
Propongo a Francesco un training di meditazione con sedute di 30 minuti al giorno, per sei giorni a settimana, per otto settimane.
Alla fine delle otto settimane propongo a Francesco di registrare su un taccuino, in modo puntuale, le critiche di Roberto. Chiedo poi a Francesco di considerare le critiche a mente fredda, dopo una seduta di meditazione, mettendo da parte l’emotività, che le critiche gli suscitano. Le critiche, però, devono essere valutate cercando, ad ogni costo, l’intento positivo presente nella critica di Giancarlo. Una volta individuato l’intento positivo della critica Francesco, con il mio aiuto, cerca di modificare la sua prestazione professionale per risolvere le criticità riscontrate.
A questo punto chiedo a Francesco di andare a parlare con Giancarlo illustrandogli le azioni possibili per risolvere i problemi riscontrati. Giancarlo lo riceve, ma quasi senza far parlare Francesco, lo subissa di ulteriori altre critiche, con un atteggiamento minaccioso.
Francesco esce dall’incontro ancora una volta devastato.
Aspetto un giorno e poi parlo con Francesco e gli chiedo, se sinceramente ritiene che possa far altro per appianare i contrasti con il suo direttore. Francesco mi risponde di no.
A questo punto rimane da fare la parte facile: aiutare Francesco a trovare un altro lavoro. La cosa risulta facile perché Francesco è molto giovane, molto motivato al cambiamento, con una esperienza sul campo pregressa di grande valore.
Oggi Francesco dirige l’area della nuova multinazionale dove lavora, guadagna molto di più di prima e soprattutto è un capo comprensivo, che sa ascoltare e che supporta tutti i suoi collaboratori in modo che si possano esprimere al massimo delle loro possibilità. La multinazionale per cui lavora ora sta pensando seriamente di promuoverlo a maggiori responsabilità.
N.B. = Il caso indicato è vero ed è un caso in cui ho potuto efficacemente aiutare una persona che ha poi risolto definitivamente il problema, tuttavia, per motivi di riservatezza, luoghi e nomi sono stati modificati in modo da non essere identificabile la persona.