Si è soliti pensare che la meditazione sia una pratica ascetica orientale molto complicata, che possono praticare solo i monaci. Questo è vero solo per le pratiche meditative più profonde. Infatti la meditazione in realtà è una pratica alla portata di tutti. Altro mito da sfatare è che si può meditare solo in un posto tranquillo, come ad esempio una foresta, con gli occhi chiusi e in una posizione di yoga seduti. In realtà ogni attività umana può essere tramutata, con il giusto allenamento, in una pratica meditativa. Si può meditare mangiando, camminando, ascoltando musica, lavando i piatti, … La meditazione nasce nel Buddhismo di matrice Theravāda (è la scuola più antica e tradizionale, fra quelle conosciute, che parlano degli insegnamenti di Buddha) partendo da una riflessione molto importante: il dolore viene dal corpo, la sofferenza viene dalla mente, la sofferenza rafforza e prolunga il dolore. Il Samyutta Nikaya LVI, 11 (un importantissimo testo tradizionale) dice: “(…) La nascita è sofferenza, la vecchiaia è sofferenza, la morte è sofferenza. Separarsi da ciò che si ama è sofferenza, non ottenere ciò che si desidera è sofferenza (…).” Quindi la sofferenza è presente in ogni momento dell’avventura umana. Ma la sofferenza nasce dalla mente e quindi può essere sconfitta con un atto di volontà e la meditazione è nata proprio per questo scopo. Partendo da questa antichissima tradizione spirituale alcuni pionieri tra i quali spiccano Jon Kabat-Zimm, Daniel Goleman e Richard J. Davidson hanno tratto delle conclusioni che prescindono dal contenuto spirituale del Buddhismo, che hanno validato scientificamente, le quali indicano la meditazione come importante forma di promozione della salute e del benessere sia fisico che mentale.
In modo sintetico possiamo dire, con sicurezza, che la meditazione:
- Aumenta la stabilità emotiva;
- Aumenta l’energia e la resistenza corporea;
- È un efficace metodo anti-stress;
- È un efficace metodo contro l’insonnia;
- È di supporto nella cura della depressione maggiore;
- Rafforza la mente, aumenta la memoria e la capacità di concentrarsi.
Tra i tanti libri che parlano di meditazione i più importanti (assolutamente da leggere) sono, a mio giudizio:
Jon Kabat-Zimm (2016). Vivere momento per momento. Milano, Italia: Corbaccio.
Daniel Goleman, Richard J. Davidson (2017). La meditazione come cura. Milano, Italia: Rizzoli.
Vediamo ora come è facile meditare. Illustriamo la meditazione delle linguine al pesto. Immaginate di essere in un noto ristorante e di aver ordinato delle linguine al pesto. Il cameriere porta le vostre linguine fumanti, appena preparate. Prima di cominciare a mangiare questo succulento piatto provate ad immaginare il grano che matura sul campo e poi la preparazione della pasta e ancora il lavaggio del basilico per la preparazione del pesto. Ora visualizzate il cuoco che versa nel mortaio il basilico, il pecorino, i pinoli, l’olio e il sale. Vedete come con il mortaio il cuoco amalgama gli ingredienti. Ora dopo aver preparato il pesto il cuoco lo versa sulle linguine appena cotte e ordina al cameriere di portare il piatto al vostro tavolo. A questo punto spostate la vostra attenzione sul profumo che entra attraverso le narici, e ai componenti di quell’aroma e a come questi si combinano tra loro. Poi osservate i colori che compongono il piatto: il bianco della pasta, il verde del basilico e come sono distribuiti. In fondo il basilico non ha colorato in modo uniforme la pasta. Adesso lentamente lasciate sullo sfondo queste osservazioni e portate l’attenzione al braccio e alla mano che si muovono per prendere la forchetta: fate attenzione al rumore che produce sul fondo del piatto. Mettete le linguine in bocca e sentite il calore del cibo sulla lingua e nella bocca. Amalgamate il boccone lentamente con l’aiuto della lingua e fatevi coinvolgere dai sapori. Anche in questo caso provate a distinguere le diverse componenti. Poi lentamente deglutite cercando di seguire il viaggio del cibo verso lo stomaco. Ebbene questo semplice pasto è pura meditazione.